Usate la spugna da cucina? Questo studio vi farà pentire, dovreste proprio leggerlo!
Brutte notizie per gli amanti della pulizia di casa. Uno dei luoghi più infestati potrebbe proprio essere la nostra spugna per piatti ove prolificano batteri, inclusi i parenti prossimi di quelli che causano meningite e polmonite.
Un particolare inquietante rivelato da uno studio su Scientific Reports, forse non noto a tutti, che spinge a rivedere le nostre abitudini di igiene e pulizia della nostra cucina.
I ricercatori della Germania hanno sequenziato il DNA microbico di 14 spugne usate e sono riusciti a capire che cosa popola questa spugna, che include batteri come il Moraxella osloensis, causa di infezioni in chi è immunodepresso e dell’odore sgradevole dei panni asciugati male, come quello della spugna bagnata.
Le analisi fatte con microscopi di alta precisione hanno rivelato che su un singolo centimetro cubo di spugna vive una popolazione di batteri di 5×4 x 10 alla decima di esemplari, insomma miliardi.
Densità di microbi altissime che possono essere ritrovate solo nelle feci, insomma non proprio quello che ci si aspetterebbe in un ambiente dove siamo abituati a consumare i nostri pasti come la cucina.
Ma a questo punto la domanda sorge spontanea: cosa fare? come fare per tenere adeguatamente pulite le nostre spugne? Bisogna igienizzarle regolarmente, ma questo potrebbe non bastare, perché quelle lavate con acqua bollente o al microonde, sono risultate ricche di patogeni, anche più rispetto alle altre, dato che i batteri sono organismi più resistenti di altri e riescono a ripopolare gli ambienti da cui sono fuoriusciti, un po’ come accade per l’intestino dopo un trattamento di antibiotici.
La soluzione finale rimane una secondo gli scienziati: cambiare la nostra spugna per piatti almeno una volta a settimana, in modo da tenere un prodotto sempre nuovo e illibato. Rassegnarsi e andare avanti, quindi. È fondamentale a questo punto.
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