Qual è il tipo di sale più salutare?

Com’è scientificamente noto, esiste una correlazione tra l’assunzione di sodio e l’ipertensione, tuttavia ci sono tipi di sale che hanno un impatto maggiore ed altri che ne hanno uno minore, impariamo a distinguerli.

Una dieta ricca di sale non è una dieta sana, perché aggiungere molta sapidità ai cibi non è per niente salutare. Se non vogliamo incorrere in problemi legati all’ipertensione, è bene tenere a bada le quantità di sale che utilizziamo ogni giorno in cucina, perché il sodio è un elemento essenziale per la nostra sopravvivenza, ma va assunto nelle giuste quantità.

L’ipertensione si sviluppa tendenzialmente nelle persone che hanno un’elevata pressione sanguigna per un periodo piuttosto prolungato. Questa malattia può causare parecchi disturbi legati al sistema cardiocircolatorio, tra i più comuni vi sono l’infarto e l’ictus. Un terzo degli abitanti della terra soffre di ipertensione.

Il sale è uno dei componenti del nostro liquido linfatico, esso serve per produrre liquido extracellulare. Il plasma ed il liquido amniotico ne sono ricchi. È il sale che regola la nostra pressione sanguigna ed i livelli di zucchero presenti nel sangue. Esso è parte integrante dei cristalli minerali che compongono il nostro tessuto osseo ed è necessario anche affinché il nostro apparato digerente funzioni correttamente.

Ma come distinguere che tipo di sale è salutare per il nostro organismo e quale invece non lo è? Impara le differenze grazie a questo articolo.
Il sale dell’Himalaya e il sale marino non raffinato contengono l’84% di cloruro di sodio e il 16% di minerali naturali come il magnesio, lo iodio, il potassio e il fosforo. Se assunti nella loro giusta proporzione, questi minerali servono a promuovere l’equilibrio naturale dell’organismo.

Al contrario, il sale da cucina, quello che usiamo quotidianamente, è raffinato e contiene il 97% di cloruro di sodio, oltre ad essere pieno di sostanze chimiche. Durante il processo di raffinazione vengono rimossi un sacco di minerali e questo riduce il sodio presente nel prodotto. Essendo povero di sodio, consumando il comune sale da cucina si può aumentare il rischio di insorgenza di malattie cardiache anche gravi o problemi di ritenzione idrica. Nel sale da cucina, inoltre, viene aggiunto l’idrossido di alluminio al fine di evitare la solidificazione in blocchi del prodotto; questo elemento è tossico e potrebbe influenzare il sistema nervoso.

Alcuni specialisti consigliano il consumo di sale iodato, ma i pareri sono contrastanti perché delle ricerche hanno evidenziato che si tratta di un sale sottoposto a processi di raffinazione, e dunque non è ricco di sostanze nutrienti.

È bene ricordare che oltre al sale che si aggiunge durante la preparazione delle pietanze, il nostro organismo prende il sodio da altri alimenti, anche dall’acqua, quindi va usato con molta moderazione, è molto importante leggere le etichette di tutti i prodotti che si acquistano al super mercato perché vi sono riportati i valori di sodio che contengono e questo può darci una mano al fine di evitare l’ipertensione.

Importante: è opportuno chiarire che questo articolo non fornisce consulenza medica né prescrive l’uso di tecniche come forma di trattamento per problemi fisici o mentali senza la consulenza di un medico, né direttamente né indirettamente. L’intenzione del sito è solo quella di offrire informazioni di carattere generale per aiutare nella ricerca di crescita e sviluppo personale.

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