Differenze tra sale marino e sale da tavola

Il sale è uno degli ingredienti, se non il primo, più utilizzati di tutta la cucina. Sin dai tempi antichi, la sua scoperta ha significato un grande passo in avanti, soprattutto per quanto riguarda la conservazioni delle carni. Ovviamente, come ogni cosa, il suo abuso può far male, ma se usato con moderazione è una ottima fonte di sodio per il nostro corpo.

I tipi di sale sono essenzialmente due: il sale marino, e il sale da tavola. La differenza principale tra i due sta nel modo di estrazione. Il sale marino viene estratto tramite l’evaporazione dell’acqua oppure con il sottovuoto. Il sale marino, se non raffinato, contiene una quantità di impurità e componenti davvero notevole, dato che viene dall’oceano. Tra questi molti minerali quali: zinco, calcio, magnesio, ferro e potassio, molto utili per il nostro organismo.

La raffinazione del sale marino, invece, riduce o elimina la presenza di tutti i sedimenti, le impurità, e quindi anche di questi preziosi minerali, rendendolo di fatto un prodotto molto simile al sale da cucina classico, differendo solo lievemente nell’aspetto, un po’ più grossolano.


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Il sale da tavola, invece, non viene direttamente dal mare, ma dal sale grosso che si trova nei letti minerali dove prima scorreva l’acqua salata, poi asciugatasi. Può essere estratto in diversi modi, come ad esempio: estrazione a cielo aperto, estrazione continua, estrazione tramite soluzioni.

Quando si utilizza l’estrazione della soluzione, l’acqua viene iniettata con una forza tremenda nei fori sotto gli strati di sale nell’alite. Il sale si dissolve nell’acqua e la salamoia viene estratta e inviata a un impianto di purificazione dove vengono rimossi gli oligoelementi e il sale viene purificato. Quindi, la salamoia passerà attraverso un processo di evaporazione (vapore) che porta alla formazione di cristalli di sale.

Tra questi sali non c’è una grande differenza nella loro composizione chimica. Il sale marino contiene il 97% di cloruro di sodio, il 2% di cloruro di potassio e circa l’1% di minerali. Il sale da tavola, d’altra parte, ha circa il 97,5-99% di cloruro di sodio e tra l’1 e il 2,5% di agenti antiagglomeranti.

La differenza maggiore tra i due sali sta effettivamente nella loro consistenza. Quello da cucina, essendo raffinato, risulta più sottile e liscio, mentre quello marino più grezzo, anche se, una volta cotto e sciolto, per togliere il resto delle impurità, avrà un aspetto simile.

I due sali contengono la stessa quantità di sodio, quindi chiunque abbia dei problemi legati al sale, non può certo usare uno come sostituto dell’altro! Un’altra differenza sta anche nel colore. Il colore del sale marino dipende dai sedimenti presenti nel suolo da quale viene estratto.

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