Video: il poliziotto libera il bambino che piange all’interno dell’auto rovente

Come molte persone sanno, l’estate e il caldo non sono affatto delle combinazioni che combaciano alla perfezione con i nostri bambini e persino con i nostri animali. Le norme di molti paesi del mondo, pertanto, tutelano il fatto che, neonati, bambini e animali non vengano lasciati al sole, chiusi all’interno di un veicolo.

Tuttavia sembra che alcuni genitori irresponsabili non comprendano quanto può essere pericoloso questo gesto. Nel mondo sono molte le morti premature, a causa di bambini lasciati chiusi in un veicolo. Non tutti si rendono conto che, a seconda del caldo della giornata, una macchina chiusa, può trasformarsi in un vero e proprio forno mortale.


credit: Facebook/FOX 13 News – Tampa Bay

Molti dati rivelano infatti che, se in un ambiente esterno c’è una normale temperatura di 24°C, all’interno di un veicolo fermo, questa può salire fino a 40°C in appena 30 minuti. Di recente, nella città di Duncanville, in Texas, si è sfiorata una tragedia proprio per questo errato modo di pensare.

Un poliziotto stava svolgendo il suo normale orario di servizio, quando è stato avvertito da alcuni passanti che si erano accorti di un bambino, chiuso all’interno di una vettura, che stava letteralmente morendo, per il calore che si era sviluppato nel veicolo.


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L’agente era Christian Pinilla e una volta compresa la situazione, è immediatamente intervenuto per salvare il piccolo. Il bambino si trovava posizionato sul seggiolino dell’auto e piangeva molto forte, ricoperto dal suo stesso vomito. Pinilla non ha esitato ed ha immediatamente fatto irruzione all’interno del veicolo.

L’atmosfera all’interno aveva raggiunto una temperatura di 50°C e il piccolo stava davvero soffrendo in maniera indicibile. Una volta tiratolo fuori dall’abitacolo, il poliziotto ha subito chiamato un’ambulanza ed ha tentato di tranquillizzare il suo arrivo fino all’arrivo dei soccorsi.


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Durante il trambusto sono anche tornati i responsabili del fatto, e si è scoperto che la vicenda è stata tutta frutto di un malinteso. La madre, la nonna e due fratelli del bambino pensavano reciprocamente che uno di loro si sarebbe preso cura del piccolo, che invece è stato completamente lasciato a se stesso.

Il caso è stato affidato alle mani dell’ufficio di assistenza ai giovani e la situazione sarà trattata con il massimo rigore. L’intera vicenda è stata monitorata dalla videocamera sull’uniforme dell’agente e l’accaduto è stato mostrato anche sui telegiornali, come monito per tutti quei genitori che non mostrano il giusto riguardo nei confronti dei loro bambini.

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