Un’isola remota sta cercando due persone che si prendano cura dei quattro ostelli e della caffetteria durante i mesi estivi

Lavorare su un’isola da sogno, probabilmente, è il desiderio proibito di tanti. Ebbene, se siete interessati ad una vita su un’isola remota, oggi vi proponiamo un’iniziativa piuttosto interessante. Sull’isola di Great Blasket, un’isola remota al largo della costa sud-occidentale dell’Irlanda, considerata il punto più occidentale d’Europa, si cercano due volontari, preferibilmente una coppia di amici o di amanti, disposti a lavorare per sei mesi sull’isola prendendo in gestione un bar e quattro appartamenti turistici.

La coppia di volontari, dunque, oltre a gestire l’amministrazione di queste attività, dovrà anche prendersi cura degli ospiti e tenere puliti gli appartamenti ogni giorno e ad ogni nuovo arrivo. Ma, per tutti coloro che s’immaginano a prendere il sole tutto il giorno in spiaggia, sbagliate di grosso! Si tratta, infatti, di un lavoro piuttosto impegnativo, soprattutto perché si spera che la stagione turistica sarà abbastanza movimentata.

Per potersi accaparrare questo lavoro bisogna, innanzitutto, parlare un inglese fluente e, se non si appartiene all’Unione Europea, bisogna essere provvisti di un visto di lavoro. Per quanto riguarda le condizioni di lavoro, la coppia di volontari avrà a disposizione una camera da letto in comune, un bagno privato ed una cucina, ma il vitto è completamente coperto dalla mensa locale, che si occuperà di colazione, pranzo e cena.

I candidati, oltretutto, dovranno tenere conto di una cosa fondamentale: sull’isola non c’è praticamente elettricità, se non una presa per poter caricare il proprio cellulare, ed inoltre non c’è acqua corrente, dunque bisognerà adattarsi ad una nuova vita, priva degli agi a cui tutti siamo ormai abituati. Un bel compromesso, chi sarà disposto a candidarsi?

L’annuncio è stato pubblicato su twitter da Billy e Alice, che hanno messo in chiaro ogni aspetto di questo lavoro, senza però precisare a quanto ammonta lo stipendio. Nonostante tutti questi compromessi, lo scorso anno furono in 60mila a proporsi per questo lavoro. Vi piacerebbe fare un’esperienza simile?

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