Una donna si salva la vita postando accidentalmente la foto di una macchia

Una donna è riuscita a salvare la sua stessa vita in un modo davvero bizzarro… pubblicando sui social una sua fotografia. Un problema ancora troppo comune al giorno d’oggi è quello relativo alle morti causate dai tumori.

La chiave per combattere efficientemente queste malattie è quella di rilevarle prima che si diffondano in tutto il corpo, dato che in questi casi né la chemioterapia né la radioterapia si rivelano sufficienti. Molte persone si sottopongono a controlli regolari, per tentare di arginare tali situazioni, ma nel caso della donna di questa storia, il tutto è avvenuto per una pura casualità.

credit: Facebook/ Lisa Royle

Il nome di questa ragazza è Lisa e la sua storia ha avuto inizio quando un giorno ha notato una fastidiosa macchia rossa sul petto. La donna non si è preoccupata particolarmente della cosa, così ha deciso di condividerne un’immagine sui social, ritenendola un’eruzione cutanea e cercando consigli su quale crema potesse aiutarla a farla sparire.

Tuttavia è stato proprio grazie a questa immagine che uno dei suoi contatti ha potuto avvisarla che in realtà quella che lei riteneva un piccolo eritema era in realtà un segnale indicativo di cancro al seno. Dopo questa allarmante notizia, Lisa si è recata immediatamente in ospedale, e dopo aver fatto dei controlli ha scoperto che si trattava proprio di un nodulo, diagnosticato come cancro al secondo stadio.

credit: Facebook/ Lisa Royle

Fortunatamente diagnosticarlo in tempo ha permesso alla chemioterapia di dare i suoi frutti e quindi dopo circa un anno di terapie, Lisa è riuscita a debellare questo tremendo male.

La fotografia che ha postato sui social le ha letteralmente salvato la vita e quindi ha deciso di condividere con il mondo la sua storia, nella speranza che anche altre persone prendano con maggiore importanza la presenza di certi piccoli fastidi, che in realtà possono nascondere una natura decisamente molto diversa e più pericolosa rispetto a quella immaginata.

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