Sopravvissuto all’incidente aereo Ethiopian, resta a terra per un disguido con gli operatori e si salva
Se ne è accorto Antonis Mavropoulos, cittadino greco, che per soli due minuti ha perso il Boeing 737 dell’Ethiopian Airlines rimasto coinvolto dell’incidente a Addis Abeba, domenica mattina, sei minuti dopo il decollo.
Antonis Mavropoulos presidente di una ONG non governativa, è sopravvissuto, grazie a quel ritardo.
Lo ha raccontato proprio lui, profondamente scioccato per quanto accaduto. Ha postato su Facebook la foto del biglietto ed ha commentato scrivendo “E’ il mio giorno fortunato”
La corsa per prendere quell’aereo è stata vana. Aveva avuto un disguido per una valigia ed aveva perso del tempo. E dopo la corsa per arrivare in tempo all’uscita per prendere l’aereo, ha trovato il gate chiuso.
“Ho perso il volo per due minuti, quando sono arrivato l’imbarco era chiuso e ho visto gli ultimi passeggeri entrare attraverso il tunnel. Due guardie di sicurezza mi hanno informato che per motivi di sicurezza e per problemi con una valigia non avrei potuto imbarcarmi”.
Aveva insistito affinchè gli facessero prendere il volo, ma gli assistenti di volo erano stati irremovibili. Come capita a tutti in questi casi, anche Antonis al momento si è infuriato per l’accaduto.
Sul post ha raccontato “Lo staff dell’aeroporto mi ha spinto a prendere il volo successivo delle 11.20, mi ha chiesto scusa per l’inconveniente e mi ha portato in una sala di attesa”
Ha aggiunto “”Ho protestato, ma poi qualcuno mi ha detto gentilmente di non arrabbiarmi e di dire grazie a Dio, perché ero l’unico passeggero del volo ET 302 a essermi salvato”
Quel disguido gli ha salvato letteralmente la vita. La sua valigia che sembrava un problema si è trasformato in un portafortuna.
Ecco cosa ha raccontanto ancora sul suo post, gli attimi dopo l’incidente:
“In un primo momento non capivo, ma ho aspettato che mi identificassero prima di andare via. Dopo ho sentito la terra cedere sotto i miei piedi, ho cercato su internet per trovare informazioni sul volo e degli amici da Nairobi mi hanno informato di quello che era successo. Ho capito allora che dovevo contattare immediatamente la mia famiglia per rassicurare tutti sulle mie condizioni.”
Antonis ammette di non aver condiviso spesso le sue cose su Facebook, ma questo meritava di essere condiviso:
“Il post l’ho scritto perché voglio dire che fili invisibili guidano la nostra vita. In realtà, è la prima volta che sono così contento di condividere un post e sono grato di essere vivo e di avere molti amici che mi vogliono bene. Baci a tutti e un caloroso ringraziamento per il vostro sostegno emotivo. Forse non sono troppo vecchio per il rock n roll, ma certamente troppo giovane per morire”.
Non dimenticherà mai quanto è stato fortunato.
Molti parenti ed amici delle vittime, avrebbero sperato che anche ai propri cari sarebbe capitato un inconveniente così da impedirgli di salire su quel maledetto aereo.