Sapete perché alcune ostriche hanno perle e altre no? Tutte le curiosità

Quante volte ci è capitato di fantasticare, nel momento in cui apriamo un’ostrica, di trovare una perla. Le perle si formano quanto un corpo estraneo si blocca nella cavità e viene ricoperto da strati di madreperla, in modo tale da difendere i tessuti dell’ostrica da eventuali irritazioni. Le perle che solitamente si trovano nelle gioiellerie, vengono coltivate in apposite incubatrici. Trovarle naturalmente infatti risulta essere molto difficile e raro.

Questo vuol dire che non tutte le ostriche possono contenere delle ostriche al loro interno e ciò in realtà è del tutto casuale. Inoltre la perla può impiegare anche fino a 10 anni per formarsi totalmente. Nelle perle che vengono coltivate artificialmente invece, si procede a forzare l’ingresso del corpo estraneo, in modo tale che inizi il processo di formazione. Sia quelle naturali che quello coltivate, risultano assolutamente autentiche, l’unica differenza è la forzatura che viene fatta nella coltivazione.

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Esistono però anche le imitazioni delle perle e per riuscire a notare la differenza esistono alcuni piccoli e semplici trucchi. Il primo è passare i denti sulla perla, se risulta sabbiosa è autentica. È possibile anche cercare di graffiarla con le unghie, se risulta polverosa è naturale o coltivata, altrimenti sarà artificiale.
Esistono varie tipologie di perle:

Perle australiane
Coltivate nelle Filippine e in Indonesia, queste sono tra le più pregiate esistenti al mondo. Hanno la caratteristica di avere una luminescenza tra l’argento e il dorato.

Perle di Tahiti
Create in Polinesia e nell’Oceano Pacifico, le più famose sono quelli nere, anche se se ne trovano anche di verdi, arancioni, grigie, dorate e anche blu.

Perle di acqua dolce
Vengono solitamente coltivate nei fiumi e nei laghi della Cina, del Giappone e degli Stati Uniti.

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Perle Mabe
Meglio conosciute come perle giapponesi, sono solitamente piatte su un lato e vengono utilizzate soprattutto per la creazione di orecchini.