Sapete cos’è la Tripofobia? E’ una delle fobie più strane di cui abbiate mai sentito parlare

Esistono al mondo moltissime fobie e alcune di queste risultano essere strane. Per fobia si intende una paura incondizionata ed irrazionale nei confronti di qualcosa o qualcuno.

Ad esempio, tra le fobie più assurde troviamo la tripofobia, ovvero la paura dei buchi. Per essere più precisi, chi soffre di tripofobia si sente disturbato dalla visione di piccoli fori ravvicinati tra loro e profondi, come ad esempio le spugne o il favo delle api.


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Altri esempi che possono scatenare questa particolare fobia può essere la visione di coralli, di occhi di alcuni insetti, di bolle di sapone, dei soffioni della doccia e persino i pori della pelle, se questi sono molto visibili.
A chi ne soffre, questa particolare patologia suscita disagio, ansia, disgusto e può arrivare a provocare anche stati di brividi, nausea e panico.

Secondo alcuni studi effettuati, sembra che la tripofobia possa risalire a dei meccanismi di sopravvivenza acquisiti dai nostri antenati. Infatti secondo gli scienziati, i buchi potrebbero rappresentare piante e animali velenosi, da cui l’uomo si è sempre dovuto difendere, sin dagli albori della vita.


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Questo particolare disturbo non è ancora molto conosciuto e la maggior parte delle persone che ne soffre non si sentono comprese appieno riguardo alla patologie, vedendosi totalmente soli a contrastare i vari disturbi che ne derivano, si sentono ancora più sopraffatti dai loro stati di disagio.

Ma esistono delle cure specifiche per la cura della tripofobia?

Purtroppo al momento non esiste alcun trattamento in particolare che possa essere utilizzato in modo specifico per la tripofobia. Sembra però che la terapia ad esposizione graduale, ovvero una tipologia di terapia comportamentale utilizzata per la cura di fobie e disturbi dell’ansia, sia molto efficace.


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Questa terapia è caratterizzata da tre fasi: nella prima si cerca di stabilire da cosa è provocata l’ansia; nella seconda fase si cerca invece di far capire al paziente i metodi per rilassarsi durante un attacco fobico e infine la terza fase dove si vanno a mettere in pratica gli strumenti appresi durante le prime due fasi.

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