Ogni mamma dovrebbe conoscere la verità dietro la foto dell’infermiera che tiene in braccio il bambino morto
Il lavoro che le infermiere svolgono è molto delicato. Lottano per la vita insieme ai pazienti ogni giorno, ma non sempre ricevono il giusto riconoscimento. Un’infermiera ha pubblicato un post sui social che ha fatto il giro del web.
L’infermiera racconta una storia straziante che tutti i genitori dovrebbero leggere. Una storia che va dritta al cuore. La foto mostra l’infermiera che stringe un bambino, che ha appena esalato il suo ultimo respiro. La foto e il post arrivano dritti al cuore. Queste le parole dell’infermiera che accompagnano l’immagine.
”Molti di voi sanno che lavoro come infermiera. Lavoro nel reparto di terapia intensiva con i bambini nati prematuri o malati. E credono che questo significhi solo coccolare e nutrire i neonati. Sicuro ho questo privilegio, ma il mio lavoro è ben altra cosa.
Senza la moderna medicina, tanti bambini nati con così tanti mesi in anticipo non potrebbero sopravvivere, e il mio compito è quello di prendermi cura di loro. Utilizzo delle apparecchiature per sentire il battito del cuore, li medico e altro ancora.
Devo insegnare ai papà a cambiare il pannolino di un piccolo bimbo così fragile. Anche le mamme hanno bisogno di aiuto per allattare i bambini al seno per la prima volta. Le consolo mentre i loro piccoli vengono sottoposti a numerose procedure mediche. Faccio le mie congratulazioni ai i genitori per ogni progresso del proprio bambino: quando togliamo un tubicino o se il piccolo cresce di qualche grammo.
E sono molto felice quando i genitori possono portare a casa il proprio figlio, dopo essere stati molti mesi nel reparto di terapia intensiva.
I miracoli qui esistono!!. La vita ritorna e le storie più incredibili accadono. Quando è necessario aiuto a far ripartire i cuori dei bambini, se i loro corpicini non riescono più a reagire perché sono deboli.
Quando la medicina non può più intervenire, permetto ai genitori di restare con i figli che hanno esalato il loro ultimo respiro. Devo anche somministrare le medicine ai bambini, così li aiutiamo a non soffrire nei loro ultimi minuti di vita. Cerco di aiutare le famiglie a mantenere quei pochi ricordi delle vite che hanno appena perso. Si ride e si piange insieme. Il nostro reparto è come la loro casa.
Sempre abbraccio i genitori che lasciano la stanza del bambino per l’ultima volta, sperando che possa confortarli. Mi capita qualche volta che piango in macchina mentre torno a casa, sotto la doccia o prima di dormire. Tra colleghi ci sosteniamo, mi sento fortunata a lavorare con loro. Facciamo affidamento l’un l’altro per accrescere le esperienze.
Con il consenso della madre la foto è stata condivisa, per mostrare il combattente che è stato suo figlio: è stata scattata subito dopo il decesso, ed io mi sento fortunata ad averlo accompagnato in quel momento. Ma gli altri infermieri che erano con me si sentono nello stesso modo.”
Sono dei veri e propri eroi, e questo post ci fa cambiare idea sul lavoro degli infermieri. Meritano di essere celebrati giorno dopo giorno.
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