Morso di vipera: Cosa fare se accade

La vipera è l’unico animale velenoso presente sul territorio italiano. Questo particolare serpente è caratterizzato da una testa triangolare e schiacciata, da un corpo tozzo e da una piccola coda corta e rastremata, che si restringe in modo brusco. Questi rettili vivono prevalentemente negli ambienti di montagna, in particolare in luoghi assolati o sotto le rocce.

Le vipere possiedono una ghiandola situata nella regione posteriore del capo che produce un veleno. Il veleno della vipera è formato da un’alta percentuale di acqua, ed una serie di proteine a funzione enzimatica capaci di interferire con la coagulazione del sangue e con il sistema nervoso. Per inoculare questo veleno utilizzano delle lunghe zanne mobili canalicolate.Foto: Wikipedia

Un’altra caratteristica tipica delle vipere sono gli occhi con pupille molto strette, simili a quelle dei gatti. Questa caratteristica è molto importante per distinguere un a vipera da altre specie di serpenti non velenosi che convivono nello stesso habitat. I morsi di vipera in Italia non sono rari, in special modo durante il periodo estivo in cui le zone di montagna, habitat naturale di questi rettili, si popolano di escursionisti ed esploratori, ma anche di famiglie in cerca del luogo perfetto dove fare un picnic.

Per fortuna il veleno prodotto dalla vipera non è tra i più rapidi ad agire ma è importantissimo conoscerne gli effetti e cosa fare nel caso si rimanga vittima di un morso di vipera. In generale, appena dopo il morso si verifica un intenso dolore misto a bruciore della zona interessata, che apparirà calda arrossata e spesso sanguinante.

Dopo circa un’ora dal morso si possono manifestare sintomi quali cefalea, vertigini ed ipotensione, in alcuni casi si possono avere difficoltà respiratorie e palpebre pesanti. Quando si rimane vittima di un morso di vipera è importante come prima cosa spremere a fondo la ferita per far fuoriuscire quanto più veleno possibile, in seguito è bene bloccare la zona colpita e se possibile applicare un laccio circa 5 centimetri superiormente al morso.

La tossina agisce più velocemente se la vittima si agita o compie sforzi, in quanto l’attività dei muscoli favorisce attraverso il sistema linfatico, l’entrata del veleno in circolo e la sua diffusione nell’organismo. Bisognerebbe invece favorire una posizione di riposo, con la zona colpita dal morso preferibilmente posta più in basso rispetto al cuore ed immobilie.
Se gli accorgimenti presi sono corretti si possono ritardare anche di 6 ore i sintomi, avendo così tutto il tempo per recarsi in ospedale o per fare intervenire il personale medico del 118, che hanno le conoscenze e le competenze per somministrare, ove ritenuto necessario, il siero antivipera.

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