Morso di Tafano: cosa sapere e cosa fare

Durante il periodo estivo, noterete sicuramente molto elevata la presenza dei tafani. Questi insetti, molto simili alle mosche, si differenziano da loro per le dimensioni, dato che raggiungono anche i 30 mm. Questi animali, inoltre possono causare dei morsi veramente fastidiosi, dato che possono anche provocare delle infezioni. Sono le femmine della specie, proprio come per le zanzare, a succhiare il sangue, per produrre le uova.

Il morso di per sé risulta molto doloroso, dato che le loro mandibole assomigliano molto a delle piccole falci taglienti. Il pericolo maggiore però proviene dalle sostanze presenti nelle loro salive. Queste infatti possono essere irritanti e causare reazioni allergie. I loro morsi sono caratterizzati da rossore e dalla formazione di un pomfo nel luogo in cui è avvenuto il morso.


Foto: Pixabay

Cosa bisogna fare in caso si venga morsi da un tafano?

Il morso di questo particolare insetto porta alla formazione di una piccola ferita sanguinante. La prima cosa da fare è lavare e disinfettare con cura l’area colpita. Dopodiché è opportuno mettere del ghiaccio nella zona, per contrastare in maniera naturale la formazione del gonfiore.

Come ultima accortezza bisogna ricorrere ad una pomata al cortisone, che consente di ridurre gli effetti infiammatori causati dalle loro sostanze. In questo modo potrete contrastare perfettamente rossore, dolore e gonfiore.

Teoricamente nel giro di un paio di giorni tutto dovrebbe tornare alla normalità, a meno che la ferita non si infetti. Se doveste notare che c’è un accentuamento dell’area colpita, con l’estendersi della zona di arrossamento, sarà opportuno rivolgersi al medico o al farmacista, in modo che possano evitare che la situazione possa peggiorare.

Se per caso dopo un morso da parte di uno di questi animali, doveste notare segnali come giramenti di testa, difficoltà a respirare e un’orticaria diffusa, dovrete immediatamente recarvi al pronto soccorso, perché sono i sintomi di una brutta reazione allergica e si deve procedere al più presto alla giusta terapia antagonista.

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