Le parole di Rula Jebreal a Sanremo sono un vero pugno allo stomaco per tutti. Brividi per il suo monologo che dovrebbe ascoltare chiunque

Sanremo è anche occasione per parlare di tematiche molto importanti che toccano il cuore. A farlo la scorsa sera è stata la grandissima Rula Jebreal, con una testimonianza, un monologo che ha colpito tutti per la sua ferocia e per la sua intensità.

La donna ha parlato delle domande cui le donne sono sottoposte in tribunale quando sono vittime di violenza, domande indicibili e poi sottoposti  agli occhi della malsana opinione pubblica.

Il suo ricordo in orfanotrofio ha mosso il cuore di tutti, la giornalista ha parlato di quando era lì con molte bambine e tutte le sere le raccontavano favole tristi, di bimbe sfortunate, perché le madri erano state spesso stuprate e uccise.

I dati che cita portano a galla una realtà che troppo spesso ancora oggi appare troppo sommersa: negli ultimi tre anni, 3 milioni e 150mila donne sono state vittima di violenza sul posto di lavoro e negli ultimi due 88 donne al giorno hanno subito abusi, praticamente una ogni quarto d’ora.

Ogni tre giorni viene uccisa una donna. Numeri di sangue che fanno riflettere e che dovrebbero aprire un profondo pensiero sulla questione.

Il racconto di Lula parla anche della madre che si è suicidata quando alei aveva appena 5 anni, la donna che era stata vittima di violenza, a soli 13 anni, per via di un uomo che ha poi costretto la donna a starsene in silenzio senza poter parlare di quanto accaduto.

https://twitter.com/susy_juve/status/1224933634118950913?s=20

Bisogna sempre essere sé stesse, denunciare, capire che le parole quando pronunciate alla giusta maniera, hanno un loro senso, valgono, possono aiutare una donna ad uscire da una situazione pericolosa.

Rula Jebreal agli uomini dice di essere sempre in sintonia con le donne, di far sì che siano libere di essere quello che desiderano.

Un messaggio profondo ed intenso, che fa davvero rabbrividire. Lei che oggi è diventata la donna che è perchè dice “Lo dovevo a mia madre”

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