La pisonia: l’albero che uccide letteralmente gli uccelli

Quante volte abbiamo visto i teneri uccellini posarsi tra i rami degli alberi per riposarsi, o anche per nascondersi tra le foglie nel momento in cui si sentono attaccati?
Purtroppo però non tutti gli alberi e i volatili riescono a cooperare tra loro e questo problema si ha maggiormente nei pressi degli oceani Pacifico e Indiano.

In queste zone infatti esiste un tipo di albero che cattura gli uccelli. Questo bellissimo albero, è caratterizzato da grandi foglie sulle quali si trovano delle bacche che sono ricoperte da una sostanza dalla consistenza collosa, che quando gli uccellini o gli insetti si posano su di essi, finiscono per rimanere intrappolati.

I piccoli animali, bloccati da questa particolare sostanza, non riescono a liberarsi e quindi muoiono lentamente, soprattutto per quanto riguarda gli uccelli, questo materiale appiccicoso si posiziona sulle piume, rendendole scure e impedendo loro di riuscire a volare.

Molti studiosi si sono interessati al particolare caso di questo albero, cercando di comprendere al meglio il motivo per il quale questi animali rimanessero bloccati e se questo fosse un processo naturale dell’albero.

Proprio per questo motivo, l’ornitologo ed ecologista Alan Burger, ha deciso di osservare e studiare per molti mesi questo particolare albero, cercando di comprendere in modo definitivo il motivo che si cela dietro questo problema.

Dopo circa 10 mesi, l’ecologista è giunto alla conclusione che i cadaveri di insetti e uccelli, non apportano alcun beneficio all’albero in questione e quindi la morte di questi animali che rimangono intrappolati, è assolutamente involontaria.

Infatti, in semplice seme non è in grado di intrappolare l’animale, il problema si pone quando questi diventano più di 10, attaccati alle piume, facendo diventare il tutto molto appiccicoso.

In questo modo gli uccelli, rimanendo bloccati sull’albero, non avranno la possibilità di muoversi e di andare a cercare del cibo per il loro sostentamento ed è così che lentamente, moriranno per la fame.

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