Il piccolo eroe si chiama Rami, grazie alla sua chiamata i suoi compagni sono stati tratti in salvo dal bus in fiamme
Secondo quanto raccontato dal comandante provinciale dei carabinieri di Milano Luca De Marchis, i bambini si sono salvati dal terribile intento dell’autista, grazie a due chiamate al 112.
A quanto pare a chiamare i carabinieri che sono riusciti a mettere in salvo le 51 persone sul bus, la maggioranza bambini, sono stati un accompagnatore e un bambino.
Un bambino di nome Adam racconta che è stato il suo compagno ad aver chiamato i soccorsi. La cosa importante è che sono tutti salvi.
L’autista Ousseynou Sy, che ha dirottato il pulmann, grazie alle richieste di aiuto, è stato braccato dai carabinieri a San Donato Milanese ed ha rivelato il suo piano criminale.
Aveva chiesto agli insegnanti di legare il bambini con le fascette di plastica e di sequestrare i cellulari, ma a quanto pare tre ragazzini furbi, svelti ed impauriti, hanno nascosto i loro cellulari e hanno dato l’allarme.
Grazie al coraggio di questi bambini e alla prondezza delle forze dell’ordine, tutto si è risolto nel migliore dei modi, nessuno si è fatto male e si è scampato quello che poteva essere un tragico epilogo.
In queste ore si elogia il coraggio dei bambini, soprattutto di un ragazzino di 13 anni di nome Rami, che a quanto raccontato da un altro rgazzino di nome Adam, è stato il vero “eroe”.
Adam, uno degli alunni dell’istituto Margherita Hack di San Donato,che si trovava sull’autobus ha raccontato: “Quando l’autista ci ha requisito i telefoni, lui lo ha nascosto e ha chiamato il 112: è il nostro eroe!”
Quello che è accaduto a questi ragazzini sembra la trama di un thriller, la scena sembra già scritta, ma per fortuna si è trasformato in un film con tanti supereroi, tra questi Rami e i carabinieri.
Adam ha raccontato della forte paura che hanno provato “pensavamo fosse il nostro ultimo giorno, abbiamo pianto tanto”.
E adesso con il senno di poi, al sicuro tra le braccia dei genitori, precisa “È stata una brutta e una bella esperienza allo stesso tempo, perché abbiamo imparato a difenderci”
Ecco le immagini di ciò che è accaduto.
Tra i ragazzini che cercano di mettersi in salvo, ce ne sono alcuni che urlano, altri che piangono e poi si sente la voce di un ragazzino o di una ragazzina, che urla “Ti amo, io ti amo”, una dichiarazione istintiva fatta in un momento in cui la propria vita è in pericolo.
Per fortuna adesso potrà ridirlo ancora ed ancora e di potrà rivolgersi direttamente al destinatario del messaggio.