Il cane si rifugia in macchina: è l’unico superstite di una famiglia dopo la frana ad Ischia

La frana che di recente ha colpito Ischia ha lasciato sconvolte milioni di persone nel nostro paese. Le forti piogge hanno scatenato la tremenda frana che ha colpito la città, e questa ha trasformato la vita degli abitanti della città in un’autentica tragedia, e ancora oggi, dopo varie giornate, continuano a venire alla luce storie estremamente drammatiche.

Una di queste è quella vissuta da una famiglia e dal loro cane Yuki, rimasto prigioniero all’interno di una Yaris per tre giorni. L’animale è stato ritrovato da alcuni soccorritori, che sono stati allertati dai suoi latrati e sono intervenuti, dovendo sedare l’animale stremato e spaventato per gli stenti.

Quando il cane aveva notato l’avvicinarsi di alcune persone ha immediatamente cercato di avvisarle della sua presenza, sperando magari di poter riabbracciare alcuni membri della sua famiglia. Ciò che Yuki non sapeva era che tutti i suoi cari, purtroppo, non erano sopravvissuti alla devastazione. L’animale viveva da alcuni anni insieme ai suoi padroni, Giovanna e Maurizio e in compagnia del loro piccolo Giovangiuseppe.

I padroni di questo animale non sono sopravvissuti alla valanga di fango e i loro corpi sono stati ritrovati l’uno accanto all’altro, immersi in un ultimo abbraccio. Questa storia si rivela tra le più tristi di questo disastro e in molti sono rimasti commossi nell’osservare come Yuki sembra cercare disperatamente i propri cari, rimanendo distrutto dal non vederli da nessuna parte.

Antonella, un’amica della sua vecchia padrona, ha deciso di prendere con sé questo animale, permettendogli di avere nuovamente una famiglia. Sicuramente questa vicenda è davvero difficile da accettare, proprio come tante altre storie delle persone che stanno vivendo i drammi di Ischia.

Situazioni come queste richiedono senza dubbio l’intervento di quante più persone possibili, nella speranza di riuscire a salvare tutte le vite umane e animali rimaste imprigionate dal fango e dai detriti e anche se la vicenda di Yuki non ha avuto il miglior esito possibile non bisogna mai perdere la speranza, dato che è proprio grazie ad essa se si riesce a trovare un briciolo di pace anche nelle tragedie più terrificanti.

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