Arisa confessa ai suoi follower il disturbo che la costringe a tagliare sempre i capelli
Dal’inizio della sua carriera abbiamo sempre visto la talentuosa cantante Arisa, alias Rosalba Pippa, sfoggiare tagli di capelli sempre corti, eccetto un breve periodo in cui ha indossato delle lunghe extention more che le donavano davvero molto.
La scelta stilistica della sua capigliatura non è un caso, dietro al suo look si cela infatti qualcosa di inaspettato.
La cantante ha confessato di essere affetta da un disturbo che la costringe a tenere i capelli molto corti.
Ne ha parlato con i suoi followers, aprendo un importante spiraglio sulla sua vita privata. La maggior parte dei fans ha sempre pensato che i look particolari di Arisa caratterizzati da capelli sempre più corti fossero solo un vezzo estetico ma in realtà c’era dell’altro.
L’artista ha condiviso con i suoi followers che soffre di un disturbo chiamato tricotillomania.
In una delle sue instagram stories Arisa ha svelato la verità, rivelando ai suoi seguaci: “Per questo taglio i capelli, quando li ho me li stacco.”
La suddetta mania consiste nel bisogno irrefrenabile di tirarsi i capelli fino a staccarli, motivo per cui la cantante non può tenerli più lunghi di pochi centimetri, in modo da essere impossibilitata a tirarli.
Si tratta di un distrutto ossessivo compulsivo che afflige il 4% della popolazione mondiale, causando non poco disagio. Esistono diverse forme della malattia e alcuni tricotillomani non si limitano a tirarsi solo i capelli, ma anche peli, ciglia e sopracciglia.
Le forme più lievi possono essere tenute sotto controllo con un po’ di impegno, ma il rischio di peggioramento è sempre in agguato.
Si tratta di una patologia che ha anche dei riscontri sociali perché le conseguenze anche se innocue sono piuttosto evidenti.
Ciò che fomenta questo atteggiamento è riscontrabile in diversi fattori come distrazione o stress. Il tricotillomane avverte un senso di disagio e agitazione che riesce a placare dopo essersi staccato i capelli/peli provando appagamento e sollievo.
Tuttavia può subentrare una terza fase caratterizzata nuovamente da disagio e/o senso di colpa. I più colpiti da questo disturbo sono le ragazze fra i 9 e i 13 anni, ma nessuna categoria è esente.