Ablutofobia, sapete cos’è? E’ una delle paure più strane che abbiate mai sentito

La parola fobia sta ad indicare una paura, irrazionale e persistente, nei riguardi di situazioni, oggetti, attività, animali o persone. In alcuni casi gravi, può portare a limitare l’autonomia di chi ne soffre in quanto si tende ad evitare le situazioni che possono portare a vivere una situazione sgradevole e che, a loro, può sembrare pericolosa.

Anche se in realtà non rappresenta mai una reale minaccia, chi ha una fobia percepisce, in quelle determinate situazioni, uno stato d’ansia che non riesce a controllare. Al mondo esistono tipologie di fobie davvero strane e a volte anche rare, come ad esempio l’ablutofobia.

Foto: Pixabay/Pezibear

La parola ablutofobia indica la paura incontrollabile di lavarsi o di farsi il bagno e comporta un vero e proprio disagio alle persone che ne soffrono, tendendo spesso ad evolvere in un disturbo di ansia più ampio.

Quante volte è capitato di vedere i bambini, giunti al momento del bagnetto, iniziare a ribellarsi, a volte anche in maniera esagerata?

Sebbene nella maggior parte dei casi questo comportamento venga associato ai capricci dell’età, in realtà questo può persistere anche con l’avanzare dell’età, portando anche a gravi conseguenze causate dalla scarsa igiene.

Chi soffre di questa fobia prova disagio anche nelle attività più normali, come ad esempio lavare le mani dopo i pasti e ovviamente, fare la doccia o eseguire le normali abitudini di igiene personale.

Si pensa che le cause possano essere riconducibili, come spesso accade per le fobie, ad eventi traumatici che, in questo caso, riguardano il momento stesso dell’igiene. È possibile, inoltre, che questo si sviluppi successivamente ad un evento traumatico avvenuto ad altre persone e c’è addirittura che pensa che possano contribuire alla comparsa di questa fobia anche fattori genetici ed ambientali.

Tra i sintomi più comuni che si presentano nelle persone che soffrono di ablutofobia ci sono il battito accelerato, difficoltà respiratorie, attacchi di panico, vertigini, nausea e ansia. È ovviamente possibile trattare l’ablutofobia seguendo un percorso mirato alla gestione degli stimoli ansiogeni aiutandosi, ad esempio, con delle sedute di psicoterapia cognitivo-comportamentale.

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