Andrea Zenga: il cane del nonno morto investito a causa della negligenza di una pensione per animali
La triste storia del cane del nonno di Andrea Zenga, Steven morto a causa della negligenza di una pensione per animali.
In un momento già segnato dal dolore per la recente scomparsa della nonna, la famiglia di Andrea Zenga, volto noto del panorama televisivo italiano grazie alla sua partecipazione al Grande Fratello Vip, si trova ad affrontare un ulteriore, tragico evento. Una vicenda che ha scosso profondamente tutti i membri della famiglia e che Andrea ha deciso di condividere con il pubblico attraverso i social network, mostrando quanto la negligenza e la disattenzione possano avere conseguenze devastanti.
La tragica vicenda di Steven, il cocker del nonno di Andrea Zenga
Il nonno di Andrea, in un periodo di grandi cambiamenti dovuti al trasferimento a Osimo, vicino alla figlia Roberta Termali, aveva deciso di affidare Steven, il suo amato cocker, a una pensione per animali, pensando di lasciarlo in un luogo sicuro e accogliente.
La scelta si è tuttavia rivelata fatale: a causa di una grave disattenzione da parte della struttura, il cane è riuscito a fuggire, venendo successivamente investito. La notizia è stata comunicata al nonno con una chiamata dal veterinario, sottolineando l’assoluta mancanza di consapevolezza da parte della pensione riguardo alla scomparsa dell’animale.
Il racconto di Andrea spezza il cuore. Non si può perdere un cane in questo modo. Tristezza e rabbia. 💔❤️🩹#zengavo pic.twitter.com/ma1pLiCT5v
— vedocose (@vedocose26247) April 8, 2024
Il dolore di una famiglia
La morte di Steven non è solo la perdita di un animale domestico, ma rappresenta l’ennesimo colpo per il nonno di Andrea già profondamente provato dal lutto della moglie. La storia raccontata da Andrea Zenga e dalla madre Roberta Termali su Instagram è un’amara testimonianza di come la negligenza e la mancanza di responsabilità possano avere conseguenze irreparabili.
Sul post riportato dalla mamma di Andrea si legge: “Per la negligenza della struttura a cui ti avevamo affidato con fiducia non ci sei più. Eri il cane più buono del mondo. Nonno e Steven, un binomio imprescindibile, non c’era l’uno senza l’altro. Questa è una ingiustizia, un altro dolore che si poteva e doveva evitare”. La vicenda di Steven ricorda dolorosamente che dietro la fiducia riposta in queste strutture vi sono le vite di esseri viventi che meritano tutta la nostra attenzione e cura.
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