Una donna, che in tenera età perse un occhio, sfoggia occhi glitterati per celebrare la sua unicità
Ha perso un occhio quando era ancora piccola, e invece di nasconderlo lo esalta con dei glitter, per mostrare con orgoglio la sua diversità.
Al giorno d’oggi non è facile accettare di essere diversi dagli altri. Nonostante in questo XXI secolo milioni di persone possiedano una mentalità straordinariamente aperta, esistono ancora innumerevoli individui che non riescono ad accettare ciò che è diverso dall’ordinario.
Rachel Mayta è una ragazza che ha vissuto tutta la sua vita esaltando una sua caratteristica molto particolare. Quando era ancora una bambina le è stato diagnosticato un retinoblastoma, ovvero una forma di cancro degli occhi.
Questa condizione le ha causato la perdita di un occhio a soli due anni. Tante persone sarebbero rimaste sconvolte da questo fatto, ma Rachel, invece, ha voluto fare tesoro di questa esperienza.
Da piccola non si è mai vergognata del suo occhio finto, ed anzi non ha fatto altro che metterlo in mostra, con protesi glitterate, brillanti o divertenti. Gli “occhi” di Rachel sono davvero fantastici e talmente variopinti da attirare costantemente l’attenzione della gente.
La giovane ha persino creato un gruppo su Facebook, chiamato “One+eyed and Wonderful”, dove mostra le sue particolarissime protesi e organizza delle raccolte fondi per offrire a persone che hanno bisogno di una protesi oculare il denaro sufficiente per acquistarla. Questa ragazza si è assunta una missione molto importante, ovvero promuovere la diversità nel mondo.
La sua forza di volontà in questo ambito è veramente straordinaria e nonostante spesso le vengono rivolte parole poco gentili, da parte di chi non comprende e non accetta il suo stile di vita, Rachel non si è mai lasciata abbattere.
Questo giovane donna è una prova vivente di come sia importante affrontare ogni avversità della vita a testa alta. Rachel è stata in grado di trasformare un handicap in un motivo di orgoglio e grazie a lei tante altre persone, nelle sue stesse condizioni, hanno trovato la forza di andare avanti e di non temere di essere considerati “diversi”.
