Sapete cos’è la Tafofobia? E’una paura ancestrale cui molte persone ne soffrono, pur se no ne conoscono il nome
Nel mondo milioni e milioni di persone soffrono di una particolare paura. Ci sono coloro che hanno paura degli spazi chiusi, chi ha un terrore profondo per i ragni o per le incognite delle profondità oceaniche. Ma avete mai sentito parlare della paura di essere sepolti vivi?
Questa particolare fobia ancestrale ha un nome scientifico che è tafofobia. Il termine deriva dalla parola greca Taphos, che significa “sepolcro”. Questa particolare paura ha origini molto antiche, dato che in passato, c’erano molte più possibilità di essere letteralmente seppelliti ancora vivi, rispetto ad oggi.
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Molti anni fa non c’erano ancora le giuste conoscenze in campo medico, che permettevano di diagnosticare con correttezza esatta, l’avvenuta morte. Tenete presente, ad esempio, che soltanto vari decenni fa, si era soliti posizionare posizionando uno specchietto di fronte alle labbra del morto, per assicurarsi che non si appannasse e confermasse la mancanza di respiro e l’avvenuta morte.
Ovviamente nessuno vorrebbe mai essere seppellito vivo, ma per determinate persone, la sola idea che possa succedere è una vera e propria fobia, talmente terrificante, da far loro adottare delle precauzioni. Nel 1790 il duca Ferdinando di Brunswick realizzò una tomba di finestre di sicurezza che consentiva l’ingresso della luce e un tubo per respirare inoltre nella copertura vi era una tascha per le chiavi sia della bara che della tomba.
Tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del novecento, vennero realizzate delle bare con marchingegni particolari capaci di generare suoni, se al suo interno il “presunto morto” si fosse svegliato. Ovviamente nel corso della storia, molti episodi hanno contribuito ad alimentare tale fobia, la “morte apparente” di alcune persone ha sicuramente al quando sono stati appurati certi casi in cui alcune persone, dopo essersi risvegliati da una “morte apparente”, si sono ritrovate sepolte e senza alcuna possibilità di fuga.
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Tra i vari personaggi celebri della storia, persino lo stesso Edgar Allan Poe era affetto da questa paura, tanto da pubblicare persino un racconto, intitolato “The Premature Burial” (La sepoltura prematura) in cui raccontava proprio di una situazione simile. Ormai la possibilità di essere sepolti vivi è quasi remota, per non dire inesistente, ma molte persone pur di evitare una situazione talmente spaventosa, lasciano detto o scritto ai propri cari di essere cremati piuttosto che sepolti.