3 segnali che indicano quando le patate sono tossiche e non devono essere consumate.
La patata è uno degli alimenti più utilizzati dall’uomo, ma devi fare attenzione a questi segnali.
Di solito, quando acquisti patate le conservi per un lungo periodo di tempo; ma questo potrebbe essere molto pericoloso.
Quando le patate si conservano per molto tempo , il livello di un composto tossico, un alcaloide chiamato solanina inizia ad aumentare.
Le patate sono tuberi, radici che crescono sottoterra. Quando questi tuberi a radice sono esposti all’aria e alla luce solare, si formano composti velenosi chiamati glicoalcaloidi.
Per evitare qualsiasi intossicazione alimentare causata dal consumo di patate, ci sono alcuni segnali che devono essere osservati. Segnali evidenti che indicano che le patate non devono essere consumate, ma buttate via.
Bisogna stare attenti e prestare molta attenzione a questi segni nelle patate
1.Patate raggrinzite
Dopo aver trascorso molto tempo in cucina senza essere consumate, le patate iniziano a ridurre il volume. Inoltre, formano uno strato rugoso e morbido che indica che non possono essere cotte. Questo perché il contenuto di solanina nelle patate è aumentato e, quindi, può diventare tossico per l’organismo.
2. Patate germogliate
Quando le patate non vengono utilizzate in breve tempo, i germogli sulla buccia iniziano a crescere. Le gemme hanno alte concentrazioni di due glicalalcaloidi velenosi: solanina e Caconina. Questa trasformazione nelle patate si verifica più rapidamente nei prodotti trattati biologicamente rispetto a quelli trattati con prodotti chimici.
La germinazione della patata può essere di due tipi. Nel primo tipo quando i germogli iniziano a svilupparsi, la germinazione della patata, si presenta salda e solida. In questa situazione, le patate possono essere cotte dopo aver rimosso i germogli.
Nel secondo tipo di germoglio, la buccia della patata si presenta con uno strato rugoso e morbido e i germogli crescono in prossimità di queste aree. In questo caso, è meglio liberarsene.
3. Patate verdi
L’esposizione delle patate alla luce favorisce la produzione di solanina, l’alcaloide velenoso che può essere tossico per l’organismo se consumato in grandi quantità. Essendo tuberi che crescono sono terra al buio, quando le patate sono esposte alla luce, alcune parti potrebbero tendere a diventare verdi a causa della fotosintesi clorofilliana. Queste parti sono ricche di solanina.
Quando le patate diventano verdastre, non serve buttare l’intera patata, si possono tagliare le parti verdi e utilizzare il resto della patata per preparare il piatto preferito.
Cosa succede se si mangiano patate avvelenate?
La dose tossica è di 2-5 mg per kg di peso corporeo. I sintomi possono apparire da 8 a 12 ore dopo averle mangiate, ma può accadere anche entro 30 minuti se la concentrazione di solanina è molto alta. Con i bambini, è necessaria una maggiore attenzione riguardo il consumo di patate, poiché l’avvelenamento di questo tipo può causare la morte.
Il contenuto medio di glicoalcaloide è 0,075 mg per un grammo di patata. La sua quantità di tossine dipende dallo stato di maturità della patata e dai trattamenti applicati su di essa.
Quando si consumano patate tossiche, di solito viene colpito il tratto gastrointestinale. Gli effetti sul corpo compaiono dopo 8 o 12 ore. Quando le patate avvelenate vengono consumate in grandi quantità, possono disturbare il sistema nervoso centrale.
I sintomi gastrointestinali e neurologici sono sicuramente molto evidenti. Alcuni dei sintomi che possono verificarsi dopo aver consumato patate avvelenate sono i seguenti: Crampi allo stomaco, bruciore alla gola, mal di testa, vertigini, diarrea, aritmia cardiaca, allucinazioni, respirazione lenta,
febbre, ipotermia, pupille dilatate e in casi più gravi, persino la morte.
Quindi occorre fare molta attenzione quando si consumano le patate. E’ importante non conservarle per un periodo prolungato, dopo l’acquisto .
Inoltre bisogna assicurarsi di essere consapevoli di questi segni per evitare intossicazioni alimentari come avverte il National Toxicology Program